Spontaneità attraverso il condizionamento

Una delle rare riserve sullo yoga è che esso opera delle forme di condizionamento a livello muscolare, nervoso e mentale fino al punto di ricondizionare i livelli inconsci della psiche. Per ignoranza o non competenza, taluni sostengono che lo yoga priva l’adepto della spontaneità. Per codesti, la spontaneità è sinonimo di libertà, e l’eliminazione dei condizionamenti diviene il mezzo per la liberazione. L’obiettivo finale dello yoga è quello di trascendere i vecchi condizionamenti e di ottenere una libertà completa che nasce da un’accettazione cosciente e volontaria di nuovi condizionamenti.

Ogni condizionamento sociale è considerato come una restrizione alla nostra libertà di azione. Un esempio è l’animale selvatico che vive e si muove in natura istintivamente. Quando si sente stanco, troverà un posto tranquillo e ben protetto dove dormire senza preoccuparsi del tempo. L’uomo, invece, può solo dormire in tempi più o meno stabiliti e regolati da convenzioni sociali. Quando l’animale ha fame, cercherà del cibo da mangiare. In tal senso non è possibile paragonare la completa libertà dell’aquila in volo e il contabile chiuso nel suo ufficio, stretto tra la sua scrivania e la sua sedia, a far di numero tutto l’anno.

Condizionamento dell’uomo

Yoga è una disciplina umana perché nessun animale può essere uno yogi! L’animale è libero grazie al condizionamento stabilito dalla specie che è un comportamento istintivo. L’uomo viene al mondo con un minimo di condizionamento e deve imparare tutto. Deve imparare a regolare l’appetito per adattarsi a determinati orari, a dormire in certi momenti che, invece, non sono necessari per l’animale.

Mentre cresce, l’uomo è poi condizionato dal suo gruppo sociale che controlla modo di vivere, abitudini e persino i suoi pensieri. La scuola è il più grande centro di condizionamento e, come animale sociale, deve regolare il suo comportamento in base alle regole scolastiche. Deve diventare obbediente e frequentare le classi, quando invece vorrebbe arrampicarsi sugli alberi o giocare con i suoi amici.

Successivamente, sarà condizionato dalla professione attraverso cui svolge un ruolo nella società. Questo ruolo influenzerà e condizionerà il suo atteggiamento e le sue azioni. La sua libertà, il suo comportamento spontaneo sono svaniti.

E lo yoga?

Poi viene lo yoga, una disciplina composta da numerose tecniche, che porta più condizionamenti! Con una pratica lenta e paziente, il corpo è condizionato dalle asana, che richiedono stabilità e staticità quando magari vorrebbe muoversi; dal pranayama, mentre il respiro vorrebbe manifestarsi liberamente, senza essere controllato; poi la mente che desidera associazioni libere, vuole imbattersi nella fantasia e che ora è, invece, costretta a concentrarsi su un semplice oggetto scelto. La meditazione e la sua sequenza di stati psicofisiologici costituiscono un metodo di condizionamento psichico – anche la mente inconscia è controllata e gestita.

Dov’è la spontaneità in tutto questo? Perché aggiungere un condizionamento a quello che è già imposto dal mondo moderno, perpetuando una regolamentazione iniziata con il nostro primo vagito su questo pianeta? Gli Yogi affermano che la vera spontaneità umana si verifica attraverso il condizionamento prescelto.

Il condizionamento esterno che sopprime la nostra vera natura e personalità impedisce il nostro progresso. La vera libertà umana consiste nella scelta del nostro condizionamento, con obiettivi di spontaneità e libertà. Supponiamo, ad esempio, che un uomo, che non abbia mai sciato prima, si metta sugli sci e vada a sciare. Il suo comportamento sarà perfettamente spontaneo, ma cadrà tante volte! Confrontate ora quell’uomo con uno sciatore provetto che, invece, farà automaticamente ciò che è necessario per gestirsi sulla neve. Ha la massima libertà, ma solo attraverso un paziente e lungo condizionamento. Ogni posizione, ogni movimento muscolare è stato ripetuto parecchie volte, così che il suo corpo sia ora in grado di reagire automaticamente e immediatamente a qualsiasi circostanza. In modo simile, lo yoga crea la libertà attraverso il condizionamento yogico.

Un altro esempio di comportamento spontaneo è quello di mettere qualcuno che non ha mai suonato davanti a un pianoforte e vedere come suona! In alternativa, una persona che ha addestrato le sue dita per anni, avrà la capacità di creare una musica stupenda. Il condizionamento accettato diventa quindi uno strumento ineguagliabile di libertà.

In termini yogici, l’adepto ha insegnato al suo corpo ad accettare le asana e a circoscrivere le tensioni inconsce per dissolverle. Egli controlla il suo respiro e la mente diventando forte e libero. Qual è la differenza tra la mente disciplinata e concentrata di uno Yogi e la mente irrequieta, turbolenta di un’altra persona? La stessa che passa tra un laser e una torcia ordinaria! Entrambi forniscono una luce proiettata, ma il laser è più potente e può perforare anche il metallo!

In maniera simile, il corpo e la psiche di uno yogi acquisiscono poteri diversi, capacità speciali che gli consentono un maggiore range d’azione e una maggiore libertà. Man mano che la sua coscienza si espande, l’uomo cessa di essere solo un’espressione individuale circoscritta da tempo e spazio e diventa gradualmente più integrato nella vita cosmica.

Andre Van Lysebeth, Belgio

per gentile concessione di ‘Yoga Revue’ Belgio, pubblicato da Yoga Magazine n. aprile 1981