Alleviare le tensioni

Swami Satyananda Saraswati

Edizione speciale di “Yoga & Health” per “YOGA 91”, International Yoga Health Convention at Miami, Florida, USA, 24-25 agosto 1991

Il padre della moderna psicologia, Dr Sigmund Freud, anticipò che il progresso della moderna cultura tecnologica avrebbe comportato per l’uomo stress e tensione. Ora, effettivamente, vediamo che tal previsione è assolutamente corretta. 2500 anni fa, in India, nacque un eminente pensatore. Il suo nome era Patanjali, e noi oggi possiamo affermare che fu il padre della psicologia umana. Patanjali scrisse un piccolo testo chiamato Raja Yoga Sutra. E’ un libro di non più di 500 parole e ovunque il tema è la tensione.

Quando pensate troppo o non pensate affatto, voi accumulate tensioni. Sia che voi lavoriate duramente o non abbiate un’occupazione, accumulate tensioni. Sia che dormiate troppo o per niente, voi accumulate tensioni. Anche quando seguite una dieta fortemente proteica, o di soli carboidrati, o vegana, voi immagazzinate tensioni. E queste tensioni si accumulano nei differenti strati della personalità dell’individuo così come nella sua struttura muscolare, mentale ed emozionale. Ecco perché le tensioni sono proprio di 3 tipi: muscolari, mentali ed emozionali.

Nello yoga le tensioni vengono osservate con un ampio periscopio. E così si è compreso che se la vostra mente è tesa anche il vostro stomaco lo sarà. E, quando il vostro stomaco è teso lo sarà anche il cuore e poi tutto il sistema cardio-circolatorio, come un circolo vizioso. Ecco perché nello yoga il rilassamento dalle tensioni è una delle principali preoccupazioni.

Anni orsono fui testimone di una dimostrazione scientifica davvero convincente che illustrava gli effetti benefici delle yogasanas sulle tensioni muscolari del corpo umano. Uno scienziato misurò il cambiamento dei livelli di tensione muscolare con l’uso di un elettromiografo (EMG, elettromiogramma). L’elettromiografo è un’apparecchiatura in grado di rilevare, memorizzare ed elaborare i segnali elettrici connessi con l’attività muscolare quando il corpo compie dei movimenti, ad esempio esercizi ginnici o, in quel caso specifico, assumendo delle asana, così da registrarne l’attività sia a muscolo rilassato che durante la contrazione. L’attività elettrica dei 16 diversi gruppi muscolari fu registrata per mezzo di elettrodi connessi ad aghi sottocutanei inseriti nei muscoli. L’EMG rilevò che una persona sdraiata su di un letto non è per niente priva di tensione muscolare. E, nonostante il soggetto non ne fosse consapevole, si calcolò una attivazione involontaria di diverse fasce muscolari pari a 20 unità di tensione nel suo corpo.

Ora, quando alla stessa persona fu chiesto di assumere paschimottanasana, di sedersi dapprima e poi di piegarsi in avanti fino a toccare con le mani le dita dei piedi, si registrò un calo immediato dei livelli di tensione nella muscolatura sacrospinale e di tutta la schiena, nonché dei fasci muscolari delle spalle, collo, fianchi, del retro delle cosce e dei polpacci. Praticando un’asana come paschimottanasana, dunque, il livello di tensione dell’intera muscolatura posteriore del corpo diminuì.

Ad una prima impressione, si può pensare che le yogasanas incrementino le tensioni dei muscoli del corpo, tuttavia proprio gli studi degli elettromiogrammi rilevarono l’esatto contrario. In realtà, le asana sviluppano un rilassamento controllato e coordinato dei vari gruppi muscolari lavorando esattamente in direzione opposta rispetto alle attività ginniche che mirano al potenziamento fisico. Quindi, ed è una raccomandazione su basi prettamente scientifiche, laddove vi sentiate tesi, assumete paschimottanasana invece di far ricorso al vostro letto! Paschimottanasana non sollecita alcuna tensione nei muscoli ma li rilassa.

Durante un altro studio eseguito sempre con l’elettromiografo si misurò la tensione muscolare di una persona seduta su una poltrona e fu di 37 unità. Come ben sapete, è proprio ciò che fa una persona quando è stressata: decide di rilassarsi su una poltrona e magari fumare una sigaretta o bere qualcosa, idea probabilmente alquanto primitiva per una persona evoluta!

Ora, alla stessa persona fu chiesto poi di assumere bhujangasana, la posizione del cobra. In bhujangasana la prima impressione che si ha è un aumento della tensione nella muscolatura della schiena, in particolare quella lombosacrale. Tuttavia, proprio quell’area, secondo i dati dell’EMG, mostrava una totale assenza di tensione! Ciò significa che quando vi sentite tesi, in modo particolare avvertite disagio e male alla schiena magari dopo una lunga giornata davanti alla scrivania, e quindi cercate sollievo -sollievo che peraltro è scientificamente provato- praticate bhujangasana piuttosto che il riposo sulla poltrona!

Ora tratterò un’altra forma di tensione. Molta gente qui a Las Palmas soffre di congestione delle vie respiratorie che spesso sfociano in problemi respiratori più gravi, come asma bronchiale. La congestione delle vie respiratorie è dovuta a tensioni nel sistema nervoso. Uno shock può determinare tensione o, a volte, la stessa infelicità da sola può esserne la causa. Tuttavia, poiché non esiste alcuna evidenza scientifica in merito, spesso si pensa al clima: “troppo piovoso” o “troppa nebbia” o “troppo inquinamento”. Ma se si pensasse invece all’inquinamento cerebrale? Sapete da cosa dipende? Quando la vostra mente è piena di pensieri negativi e siete tormentati da paure, ansia, rabbia, gelosia, voi create tensioni mentali ed emozionali. Ora, sappiate, che la congestione dell’apparato respiratorio è connessa e regolata proprio dalle tensioni di natura mentale, emozionale e muscolare.

Esiste un’importante postura praticata sia dai musulmani che dagli hindu e, un tempo, anche dai cristiani. Si chiama shashankasana. Si parte seduti in vajrasana, poi ci si piega in avanti ponendo la fronte al suolo. Potete tenere le mani dietro la schiena, con una mano che afferra il polso dell’altra, oppure poggiarle al pavimento oltre il capo. Non è un esercizio di carattere religioso ma una postura con valenza scientifica giunta a noi attraverso le religioni. In questa posizione, tutto il corpo dalla sua base alla sommità, è libero da qualsiasi tensione. Se voi provaste a praticarla solo 15 minuti al mattino e alla sera, o quand’anche abbiate la sensazione di rigidità, fatica o agitazione, sentirete subito sollievo sia a livello respiratorio che emozionale.

Ora passiamo alla tensione mentale. Sedete in vajrasana o nella posizione del loto, con la colonna vertebrale eretta e diritta, e preparatevi a praticare pranayama. Respirate per 20 volte, abbastanza rapidamente e con forza, solo con la narice sinistra, poi ripetete lo stesso procedimento con la sola narice destra, ed infine con entrambe. Questo è un ciclo completo. Continuate praticando 5 cicli. Questa particolare tecnica di respirazione è conosciuta come bhastrika pranayama, e vi lascerà freschi e rilassati.

Adesso chiediamoci cosa fare in relazione alle tensioni emozionali che sperimentiamo, ad esempio, col successo e il fallimento, con l’amore e l’odio, o in merito alla vita e alla morte? Tutte queste cose determinano tensioni a livello emozionale ed ognuno di voi le ha provate, quindi dovremmo imparare ad eliminarle. Sebbene lo yoga abbia moltissime tecniche da offrire, io ve ne esporrò solo una. Sedete in una comoda posizione meditativa, chiudete gli occhi, ed iniziate a ripetere un mantra. Se dovesse arrivare un qualsiasi pensiero alla vostra mente, non cercate di bloccarlo, semplicemente osservatelo e continuate con la pratica. Fate in modo che nessun pensiero o sensazione vi disturbi, sia che si tratti di pensieri o sensazioni piacevoli che negativi, o interferisca col processo spontaneo dei pensieri. Ricordi sgradevoli e persino ripugnanti potrebbero affiorare. Lasciate che quest’opera di purificazione avvenga, così che possiate liberarvi delle vostre tensioni emozionali.

Quando cercate di sopprimere i vostri pensieri, la vostra energia mentale è come bloccata, invece permettete a tutti i pensieri una sorta di libero movimento e sentirete la vostra mente rilassarsi. Questa pratica si chiama antar mouna. “Antar” significa interno, “mouna” silenzio. Perciò antar mouna significa “silenzio interiore”. Così per “silenziare” la mente non dovete né sopprimerla né censurarla.

Quando avete problemi allo stomaco e prendete una purga, consentite allo stomaco di depurarsi e ripulirsi, seppur con disagi e affaticamento, ottenendo alla fine grandi benefici. Ecco, allo stesso modo, opera la tecnica illustrata.

La nostra mente è sovraccaricata da una miriade di pensieri di ogni tipo: preoccupazioni, passioni, timori, inquietudini, conflittualità e complessi; ci sono amore e odio, paure ed insicurezze, e tanto altro. Alcuni di questi sono a noi ben noti, altri invece giacciono nascosti nei meandri della mente. A volte si manifestano nei sogni o in situazioni di malessere, ma è realmente auspicabile ed opportuno attuare un processo di pulizia di questi contenuti mentali attraverso le pratiche di meditazione. E’ questo il grande dono del Raja Yoga Sutras di Patanjali.

Ogni individuo dovrebbe essere capace di controllare e gestire i vari ambiti della vita, questa è la chiave, e se l’avete compreso allora siete pronti per le seguenti istruzioni: praticate solo qualche yogasanas e pranayama tutti i giorni e dedicate 10 o 15 minuti alla ripetizione del mantra e alla meditazione.